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Per dare la possibilità a tutti gli individui di essere parte attiva del processo democratico che chiama gli elettori al voto, esistono differenti modalità per consentire alle persone con disabilità di votare:

Voto domiciliare:

in base alla legge 7 maggio del 2009, hanno diritto a votare dalla propria abitazione gli elettori affetti da gravissima infermità, persone intrasportabili, tali che l'allontanamento dall'abitazione in cui dimorano risulti impossibile, anche con l'ausilio dei servizi previsti dall'art.29 della Legge 5 del febbraio 1992 n.104.

Anche gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature eletromedicali tali ad impedire l'allontanamento dall'abitazione in cui dimorano hanno diritto al voto domiciliare.

Voto elettori non deambulanti:

In base alla Legge 15 gennaio 1991, n. 15, gli elettori non deambulanti, se iscritti a votare presso un seggio elettorale non accessibile, possono esercitare il diritto di voto in un’altra sezione del Comune che sia allocata in una sede esente da barriere architettoniche e che abbia adeguate caratteristiche di accessibilità .

L’elettore non deambulante deve esibire al presidente del seggio prescelto, unitamente alla tessera elettorale personale, un’attestazione medica di "impossibilità o capacità gravemente ridotta di deambulazione”, rilasciata gratuitamente dai medici della ASL anche in precedenza o per altri scopi, o presentando semplicemente la copia autentica della patente di guida speciale.

Voto assistito:

Gli elettori fisicamente impediti possono esercitare il proprio diritto di voto con l’assistenza di un altro elettore della propria famiglia, o in mancanza, di un altro elettore scelto come accompagnatore, che può essere iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune italiano, come stabilisce la Legge n. 17 del 5 febbraio 2003. Possono usufruire del voto assistito: ciechi, amputati alle mani, affetti da paralisi e coloro che hanno gravi impedimenti. L'impedimento deve essere dimostrato con la documentazione sanitaria rilasciata dalla ASL. Per evitare di munirsi ogni volta della documentazione ad ogni consultazione elettorale, gli elettori possono preventivamente chiedere al proprio comune l'annotazione permanente del diritto di voto assistito sulla propria tessera elettorale con un timbro.

Voto per i disabili interdetti:

Dal 1978, con la Legge 180, Legge Basaglia, viene ripristinato il diritto di voto anche per i disabili che siano stati interdetti, con l'obiettivo di far si che anche loro possono essere assunti in un posto di lavoro, cosa che l'assenza di diritto di voto impediva. Prima di allora, con il Decreto del Presidente della Repubblica n.223 del 1967, si escludono dall'elettorato attivo coloro che sono dichiarati falliti, coloro che sono stati interdetti (temporaneamente o per sempre) e coloro che sono ricoverati in istituti psichiatrici. Il disabile interdetto dovrà esercitare il proprio diritto di voto senza alcuna assistenza.